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Oratorio di SS. Camillo de Lellis

Chi serve gli infermi, serve e assiste Cristo nostro Redentore (San Camillo de Lellis)

ORATORIO DEDICATO AI SS. CAMILLO DE LELLIS E SANT’ANDREA AVELLINO  - VIA MODENA

L’oratorio fu costruito nel decennio 1740 - 50 da Giovanni Ludovico Serra sul terreno del beneficio canonicale Serra, in seguito passò a Fangarezzi, quindi al can. Don Angelo Zucchini e poi all’avvocato Gaetano Squarzina dal cui cognome venne l’indicazione ancor oggi popolare per la zona in cui l’oratorio si trova.

Per la costruzione il Serra sopracitato utilizzò materiali provenienti dalla demolizione (avvenuta tra il 1710 e 1715) dell’antica ma all’epoca fatiscente chiesa di santa Liberata, posta nell’angolo occidentale tra la circonvallazione e l’odierno cimitero di città.

La proprietà dell’oratorio e del terreno circostante, inizialmente di beneficio canonicale, passò di mano diverse volte, una volta soppresso il canonicato e incamerato da privati il benefizio dopo l’unità d’Italia. Si sa che dal 1905 gli eredi della famiglia Squarzina cedettero la proprietà alla famiglia di Oreste Lodini che nel 1916 consegnò in affitto il podere a una famiglia Facchini. Probabilmente gli eredi Lodini vendettero in seguito alla famiglia Armaroli il fondo S.Camillo, fondo  che  infine fu ceduto alla curia bolognese, negli anni 70 dello scorso secolo, per fabbricare su quel terreno la chiesa e le pertinenze dell’attuale chiesa di san Camillo.

L’oratorio fu dunque dedicato a San Camillo e a sant’Andrea Avellino. Il secondo, maestro di giovani seminaristi, morto nel 1608 mentre officiava la S.Messa, era stato beatificato nel 1712 e la sua memoria era allora fresca . Camillo invece probabilmente era stato scelto come secondo santo a cui dedicare l’oratorio perché era appena avvenuta o era imminente la sua canonizzazione che vi fu nel 1746 ad opera di papa Benedetto XIV, il Lambertini già arcivescovo di Bologna. S.Camillo fu il fondatore dei chierici regolari ministri degli infermi (i Camilliani). Operò soprattutto tra gli ammalati e gli ammalati poveri. Erano tempi duri i suoi (1550-1614) per l’igiene la sanità pubblica, la peste ad intervalli ravvicinati mieteva vittime, e soprattutto terrore e abbandono. Camillo e i suoi compagni si dedicarono con amore e generosità a questi fratelli sofferenti e non a caso San Camillo è stato proclamato il protettore dei medici, paramedici e di quanti dedicano la loro vita agli ammalati.

L’oratorio,oggi, è di proprietà del Comune di san Giovanni in Persiceto ed è completamente spoglio. In un contratto del 1916 figurava ancora completo di arredamenti e di oggetti sacri (candelabri, statue, crocefissi, leggii, ampolle, campanelli, tovaglie, inginocchiatoio, confessionale). L’altare è in cotto, con ornati e cornici di gesso. Conteneva un dipinto rappresentante la Beata Vergine e anche il quadro ad olio, rappresentante i due santi con la Madonna sovrastante, che oggi è conservato nella chiesa feriale della Chiesa parrocchiale di San Camillo.

L’oratorio di san Camillo era posizionato a nord, sul limitare sinistro del podere che comprendeva oltre ad esso una casa civile, una colonica e alcune pertinenze.  

S.G.P. 24/10/2022  BY G.V.

Fonti: 

G. Forni, Persiceto e San Giovanni in Persiceto, Storia monografica delle chiese, Bologna 1927 (Chiesa santa Liberata 210-211)

Giuseppe Benedetti, Storia dell’Amola persicetana, Bologna 1948, pp 25-26

G.Forni, (vedi sopra) S.Maria e S.Danio dell’Amola di Piano, 99- 112

Facchini Romeo da Oreste Lodini : Consegna podere san Camillo . (Contratto privato del 19 Marzo 1916)

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