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Centro Missionario Persicetano

Questo luogo assomiglia a un alveare di api: tanti vi prestano il loro servizio e tanti vi lavorano. Da questa fatica, condivisa e gioiosa, scaturisce tanto bene. Pozzi, scuole, orfanotrofi, ospedali in tutto il mondo e opere a servizio della nostra collettività sono il frutto di chi vive il prezioso dono di un volontariato gratuito e generoso.

E’’ un’emanazione, si direbbe oggi una ‘spin off’, della Parrocchia di San Giovanni Battista volta ad acquisire fondi per aiutare fratelli in difficoltà. Per molti anni beneficiarie dell’opera del centro sono state soprattutto parrocchie sorelle africane in Uganda (Machiro) e Tanzania (Usokami) a cui si sono aggiunte negli ultimi tempi realtà locali pure esse necessarie di attenzioni.

Tutto iniziò a fine anni 60 dello scorso secolo quando i ragazzi della parrocchia, ispirati dal movimento francese Emmaus fondato dall’Abbè Pierre, nel mese di settembre, prima di tornare a scuola, raccoglievano previa informazione capillare, dalle abitazioni cittadine, merci di scarto, come ferro, carta, oggetti non più utilizzati per rivendere il tutto e ricavarne ‘lire’ da investire in aiuti a bisognosi. 

A quell’epoca il parroco era don Guido Franzoni che, visitando comunità sorelle in Uganda, indicò come utilizzare per loro quei ricavati.  

All’inizio la merce si raccoglieva, si divideva e si ammucchiava nel cortile della parrocchia da dove in container veniva prelevata dai raccoglitori professionisti. 

In seguito fu il cortile delle Suore Minime di Vicolo Quartirolo/Parco Pettazzoni ad accogliere le merci  frutto della raccolta casa per casa e là vennero messe a disposizione anche sale al coperto per raccogliere e mettere in ordine indumenti nuovi o  in buono stato da poter spedire ma poi anche per rivenderli.  Sempre ancora col fine di aiutare gli amici lontani.

All’inizio degli anni 90 si fece un salto di qualità, utilizzando un capannone che la parrocchia aveva nel frattempo fatto costruire su un ampio terreno donato 30 anni alla parrocchia stessa da un generoso industriale locale, il cav. Tamburi. Sulla stessa area era già stato costruito anni prima un ottimo e poi rinomato centro di avviamento al lavoro per giovani, dato in uso da don Guido all’INAPLI , ente nazionale apposito. Piu’ tardi, a fine anni 60, era sorto anche un campo sportivo per i giovani.

Nell’ampio capannone, invece, e al suo esterno, si raccolsero da allora merci commercializzabili da rivendere ai raccoglitori ufficiali di carta (ora non piu’) , metalli , indumenti e tanti altri oggetti : da libri a bici, da quadri a elettrodomestici, da mobili a strumenti musicali ecc.

Si iniziò contemporaneamente all’istituzione ufficiale di un ente privato, il Centro Missionario Persicetano, voluto e approvato dal nuovo parroco don Enrico Sazzini (a cui il centro fu poi dedicato dopo la sua morte), che da allora ha gestito il lavoro di raccolta, aggiustamento e vendita con l’impiego di volontari operanti in loco e anche, diversi di essi, partiti a più riprese in varie e ripetute missioni in Africa apportandovi tecniche di lavoro e aiuti sanitari.

Localmente si avviò’ il mercatino’ dove tanti cittadini e persone da altre località hanno potuto trovare oggetti di interesse versando modiche cifre che tutte insieme hanno rimpolpato gli aiuti che , trasferiti o portati personalmente dai volontari, sono serviti e servono a dare aiuti concreti alle parrocchie o altre entità in difficoltà con cui si  è in contatto .

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