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Ex Ospedale San Salvatore

“In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (Cf Mt 25,40)

Il Palazzo SS.Salvatore  occupa con la complicità della Chiesa della B.V. della Cintura tutto il lato orientale della Piazza Garibaldi, riscattando con la sua imponenza un ritrovato classicismo settecentesco, l'anonimato di tutti gli altri edifici, che dal dopoguerra sono andati a sostituire le antiche abitazioni, esistenti sui restanti lati della Piazza.

La sua edificazione venne avviata nel 1734 su progetto dell'architetto Giuseppe Civolini, quando i 12 governatori, già amministratori dell'Ospedale dei Pellegrini (aperto nel 1726 in Borgo Rotondo, nella via oggi denominata via Pellegrini), decisero di dotare la Comunità di una struttura adeguata alla ricettività degli infermi e dei malati, sino a quel momento lasciati alle modeste e insufficienti attività assistenziali della Confraternita di Santa Maria della Scoppa. 

Il nuovo ospedale degli infermi dedicato al Santissimo Salvatore dovette affrontare un travagliato periodo di ristrettezze economiche, parzialmente lenite da contributi privati e istituzionali, e crisi politico-militari legate alla guerra di Successione polacca, prima di raggiungere la sua piena efficienza solo nel 1768, quando accolse tutti gli infermi di "Malattie acute".

Per dovere di cronaca vanno ricordati i contributi a beneficio della sua erezione del Prof. Marcantonio Collina Sbaraglia, dei Conti Castelli, di Benedetto XIV e soprattutto del consistente lascito testamentario del Canonico Brunone Bruni del 1767, a cui si aggiunse nel 1797 la devoluzione dei beni del citato Ospedale dei Pellegrini, soppresso in quell'anno.

La gestione dell'Ospedale, dopo la breve parentesi del regno d'Italia di matrice napoleonica (affidata alla Congregazione di Carità) riacquistò nel 1814 la sua autonomia amministrativa, pur sotto la sorveglianza della Superiore Autorità Ecclesiastica.

La nascita del nuovo Regno d'Italia portò alla creazione di una Nuova Congregazione di Carità (presieduta nella sua fase provvisoria dal Sindaco), su cui venne concentrata con la legge del 1862 l'amministrazione di tutte le Opere Pie del Comune e quindi anche di quella del Nostro Ospedale.

L'ultimo evento più significativo prima di giungere alla Riforma ed approvazione del Nuovo Statuto Organico del 19O5, fu quello che vide il trasferimento nel 1886 di tutti gli infermi nella Pia Casa di Ricovero, creata nel 1830 negli antichi locali del soppresso convento delle monache di San Michele, destinando quindi il Palazzo alla sola assistenza dei "Mentecatti Innocui".

Il Palazzo, gradualmente ma definitivamente snaturato della sua antica e originaria finalità a beneficio della citata Pia Casa di Ricovero che si appropriò anche della nuova denominazione di "Ospedale San Salvatore", accoglie dal 1959 la preziosa e fornitissima Biblioteca Comunale, intitolata al noto scrittore locale seicentesco Giulio Cesare Croce, al cui interno sono anche ospitati pregevoli dipinti di scuola bolognese (uno fra tutti "la Caduta da Cavallo di San Paolo" attribuita al famoso pittore Giuseppe Maria Crespi).

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