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Chiesa Collegiata e Museo d’Arte Sacra

Che tesoro ci hanno lasciato i nostri padri!  Uno scrigno di bellezza e spiritualita’. Nell’entrare in questo luogo sembra di abbracciare il cielo e la terra, e ogni dipinto, fregio o statua sembrano ancora parlarci di una storia di fede affidata alle nostre povere mani.

 La maestosa chiesa parrocchiale è dedicata a San Giovanni Battista, occupa quasi l'intero lato orientale della suggestiva Piazza del Popolo, ed è affiancata dalla imponente trecentesca torre civica.

L'edificio di culto, più noto con il nome di "Collegiata", si presenta oggi nella sua versione ultima, quando venne deciso di costruirlo, su progetto dell'architetto Paolo Maria Canali (1654), in sostituzione dell'ormai fatiscente chiesa medievale.

La prima pietra venne posata nel 1671, mentre il suo completamento strutturale venne raggiunto solo dopo 27 anni, nell'anno 1698.

Le date più significative che meritano di essere ricordate riguardano la sua consacrazione, celebrata il 17 maggio 1739 dall'allora Arcivescovo di Bologna Cardinal Prospero Lambertini, il quale l'anno seguente sarebbe salito al soglio Pontificio con il nome di Benedetto XIV.

Un altro evento di rilevanza storica è l’elevazione della comunità Persicetana a rango di Città, concessa da Papa Gregorio XVI nel 1838; ad esso è legato, attribuendogli così anche uno spessore artistico-architettonico, il completamento della facciata (quella che a tutt'oggi possiamo ammirare), eseguito su schemi classici dagli architetti Gamberini e Marconi e arricchito dalle sculture in nicchia del quattro evangelisti e dal bassorilievo del timpano con le allegorie delle tre virtù teologali.

Per ultimo va ricordato che, per porre soluzione allo stato di degrado in cui versava la Collegiata, venne avviato a partire dal 1873, per merito soprattutto dell'allora arciprete Monsignor Tabellini. Fu un’imponente riqualificazione sia dal punto di vista decorativo, dalla controfacciata, alla volta, sino al catino absidale, sia da un punto di vista architettonico, con la riedificazione delle ancone delle cappelle laterali; tutto questo nell'arco di circa 20 anni con la sua conclusione attorno al 1893 ad opera del pittore Giambattista Baldi.

Per maggiori informazioni, soprattutto riguardanti il suo interno, non solo ricco del quadraturismo del Baldi, delle sue figure allegoriche e dei suoi aerei gruppi angelici, ma di pale d'altare di insigni artisti (due per tutti Guercino e Francesco Albani), la Sagrestia è fornita di una esaustiva Guida pieghevole di facile consultazione.

 

MUSEO DI ARTE SACRA

Fu inaugurato in occasione del Santo Natale 2000 per volontà e con mezzi messi a disposizione dal parroco Mons. Enrico Sazzini.

Negli anni settanta/ ottanta del secolo scorso Don Sazzini aveva provveduto a far restaurare da appositi laboratori una trentina di dipinti provenienti dalla Collegiata e da altre chiese persicetane, alcune ancor  attive e altre soppresse. Ritornati dal restauro, i lavori erano stati allocati in locali appositi della parrocchia in attesa di una loro appropriata sistemazione.

L’occasione ci fu quando in seguito a un finanziamento pubblico e religioso inerente alla celebrazione dell’Anno Santo del 2000 venne con cura e arte restaurata la canonica seicentesca, da anni fatiscente, e si crearono ampi locali vuoti  in cui il parroco, responsabile in quanto esperto dell’arte sacra  in Emilia- Romagna, pensò di collocarvi opere e oggetti a carattere sacro.

Il progetto fu condiviso dall’amministrazione comunale che prestò alcune opere (tra cui il famoso ‘San Giovanni Battista’ del Francia) e che da allora compartecipa con la Parrocchia al comitato direttivo del Museo. 

Si costituì un comitato per approntare l’allestimento, molto ben riuscito, di cui fecero parte, oltre a mons. Sazzini, la dottoressa Patrizia Cremonini e il prof. De Marchi delle Belle Arti . 

In tre sale e due ampi corridoi sono contenute circa 100 opere, tra dipinti (soprattutto del ricco sei-settecento bolognese), bassorilievi in terracotta, reliquie, argenterie, libri pergamenacei con ricche miniature , manufatti di cera e lignei.

Tra gli artisti prestigiosi delle opere esposte , oltre al già citato Francesco Francia, segnaliamo Angelo Gabriello Piò, Ercole Graziani, Ubaldo Gandolfi, Antonio Randa e il miniaturista trecentesco Nicolò di Giacomo.

Nel tempo si sono aggiunti alla collezione museale di partenza alcuni lasciti, pittorici e di altro tipo, da parte di cittadini persicetani che hanno voluto così arricchire il già interessantissimo museo.

Nel tempo sono state allocate temporaneamente nel museo alcune mostre pittoriche di rilievo e anche alcune presentazioni di pregevoli opere di artigianato, pur sempre di attinenza ‘sacra’.

Le visite sono state numerosissime e continue e attualmente avvengono su richiesta a cura e con assistenza di un certo numero di volontari. Particolarmente numerose e interessate le visite delle classi medie ed elementari con cui abbiamo anche avviato laboratori in una saletta a piano terra e sperimentato una forma di ‘ciceroni’ in erba per avvicinare giovani scolari e studenti all’arte sacra.

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